L’altro giorno mi sono imbattuta in un interessantissimo articolo su musica e cervello. Lo consiglio a tutti voi. E se l’argomento vi interessa non potete fare a meno di leggere Musicofilia di Oliver Sacks. Ne resterete estasiati.
L’articolo che vi propongo parla di come lo sviluppo delle abilità musicali si sviluppi davvero fin dalla vita nel grembo materno. I bambini a pochi mesi dalla nascita sono in grado di riconoscere melodie ascoltate quando erano in utero proprio come sono in grado di riconoscere le voci dei genitori che hanno sentito e risentito per nove mesi. Spiega come il cervello si dimostri plastico sotto gli effetti della musica e di come la musicoterapia si occupi proprio di sfruttare questa proprietà nella riabilitazione di svariate patologie. Con la musica si possono favorire ed ampliare le modalità espressive dei pazienti per esempio. La musicoterapia naturalmente va inserita nel quadro medico, psicologico e riabilitativo complessivo di un paziente e va utilizzata con criterio.
E’ affascinante riflettere sul potere della musica. In terapia la si usa per il rilassamento, per la riduzione del dolore e per ridurre lo stress legato a procedure mediche, ma tutti noi sfruttiamo ogni giorno i suoi poteri. Chi di noi non ha una musica per rilassarsi o almeno una per evocare determinati ricordi?
Ecco il link che manda all’articolo di cui vi parlavo. Buona lettura.